martedì 22 novembre 2016

ci facciamo una pizza?


Si fa presto a dire: ci facciamo una pizza? Si, certamente, ma gli ingredienti? Facciamo un elenco...farina, acqua, lievito, olio, sale, pomodoro, origano, mozzarella, forno. Cosa? Forno? Ah già, serve il forno per cuocere la pizza. Allora dai, forza, dividiamoci i compiti. Voi preparate l'impasto e io preparo...il forno!
Era il lontano 2006, in piena ristrutturazione della nostra baita in montagna. La zona living è sufficientemente spaziosa e capiente, ma c'è una zona difficilmente utilizzabile dietro un pilastro. Mi sembra il luogo ideale per costruirci un forno in muratura. 
Naturalmente prima di incominciare i lavori bisogna prendere bene le misure, capire lo spazio a disposizione e gli ingombri del forno, considerando anche i materiali disponibili in commercio e la tecnica costruttiva che si adotterà. Ho valutato decine e decine di realizzazioni prima di definire il progetto e incominciare la realizzazione. 
Si parte dalle fondamenta, quindi dalle spallette che sorreggeranno tutto il peso del forno. I blocchi in cemento andranno benissimo per fungere da piedistallo per il basamento. Ah...naturalmente, esattamente sotto al forno, c'è il muro che divide il laboratorio dalla cantina...ma questo muro è spesso circa 1,5m ed è in pietra, contro un terrapieno (in montagna non c'è quasi nulla in piano...solo i laghetti con le trote che nuotano spensierate). Quindi direi che non ci sono problemi di carico: ma fatevi due conti se volete realizzare qualcosa di simile ma avete una "normale" soletta come pavimento...se volete gustare la pizza in compagnia dei vicini, basta invitarli su da voi, non è il caso di precipitarsi al piano di sotto sfondando la soletta con tutto il forno!
supporti del basamento del forno
Ed ecco il primo errore...in base alle misure del basamento, avrei dovuto fare i supporti più lunghi perché non avevo considerato la mensola che sta davanti alla bocca del forno...se no dove le appoggio le pizze? Meno male che in una casa in costruzione, è relativamente facile trovare dei mattoni in giro.
supporti e basamento
Il basamento è stato gettato in opera con tavelloni, rete metallica e l'immancabile malta cementizia. Sul basamento ho realizzato un cordolo in mattoni per contenere uno strato di argilla espansa, che funge da isolante.
sottofondo in argilla espansa

Il foro che si vede davanti è lo scarico per la cenere...ma poi diventerà invece l'alloggiamento del cassetto (in ferro)...sbagliando si impara.
L'argilla espansa deve essere posata con cura e bene in piano in quanto sopra ci andranno le tavole di materiale refrattario, che saranno la base del forno.

livellamento argilla espansa
Ecco la posa dei blocchi refrattari. Per evitare possibili "movimenti" abbiamo pensato di stendere uno strato di malta cementizia tra l'argilla e i blocchi.
posa dei blocchi con l'aiuto di mio papà
Una volta asciugata e consolidata la base si può iniziare a costruire la cupola del forno. Per posare i mattoni ho costruito una dima in compensato, a forma di arco catenario, in quanto il più semplice da tracciare e anche equilibrato. Non ho documentato la sua costruzione, ma è relativamente semplice. Si prende un pannello di compensato (o cartone spesso) e si traccia una riga orizzontale (la sezione della base del forno). Poi si segnano i due punti estremi (A e B) sulla base, che saranno i due limiti perimetrali. Infine, al centro, si traccia una riga perpendicolare pari all'altezza desiderata (identifichiamo tale punto con H). Poi si posa il pannello in posizione verticale in modo che il segmento tra A e B sia livellato in orizzontale. Si fissa un estremo di una catenella (non troppo leggera) su A e con la mano si tiene la catenella su B. Si lasci allungare il tratto a penzoloni fino a che questo non tocchi il punto H. A questo punto la catenella formerà un arco catenario tra A e B, passante per la sommità H. Tracciate la curva formata dalla catenella e avrete l'arco per costruire la dima.
catenaria: foto dalla casa di Gaudì a Barcellona
 
posa della dima in compensato
 La dima naturalmente serve per posare i mattoni nella classica disposizione a taglio, per formare l'arco. Un consiglio che avrà senso più avanti: costruite la dima con materiali non troppo robusti. Devono essere sufficienti a sostenere il peso dell'arco (fino alla sua chiusura) ma facilmente...ehm..."distruggevoli" :-) 
Per la cupola e i fianchi del forno ho usato dei mattoni pieni vecchi, recuperati da un vecchio restauro in una cantina di un amico.
vista posteriore durante la posa della cupola
  
posa della cupola
 Nel frattempo ho chiesto a mio papà di prepararmi il telaio della porta del forno, in modo da poterla murare agevolmente durante la costruzione.
posa del telaio della porta
 Di fianco al vano della porta ho anche inserito un tubo di ferro dove, all'occorrenza, potrò infilare un tappo (in ferro) o una luce per l'illuminazione interna, durante le cotture senza fuoco/brace accese.
Per comodità, ho anche inserito un altro tubicino di ferro dove ho inserito la sonda del termometro.
vano per la luce e termometro

vista della cupola dall'alto

cupola ultimata
 Terminata la cupola ho rimosso la dima in legno...naturalmente ho dovuto distruggerla per farla passare (a pezzi) attraverso la bocca del forno. Oppure avrei potuto lasciarla li fino alla prima prova di accensione...
Per legare tra loro i mattoni della cupola ho usato malta refrattaria, che ha riempito tutti gli interstizi.

cupola intonacata
 Sopra la cupola intonacata ho adagiato un bel materassino di fibroceramica. Poi ho costruito i muri laterali, frontale e posteriore (in mattoni forati) e ho riempito tutti i vuoti con argilla espansa, per le sue caratteristiche di isolante termico. Ho visto altri progetti nei quali si usa la sabbia, che invece ha un'inerzia termica maggiore. Ho scelto di privilegiare l'isolamento, siccome il forno è in casa.
posa del materassino e dell'argilla di coibentazione
 Naturalmente non può mancare la canna fumaria. Ho scelto delle dimensioni generose per evitare possibili problemi di fumo, quindi diametro 25cm. Dopo le prime due curve che si vedono in foto, la canna sale dritta per 5/6 metri, sbucando proprio sul colmo del tetto, quindi in posizione estremamente vantaggiosa per il tiraggio. E ha infatti un tiraggio ottimo, tanto che dovrò prevedere un tappo per evitare che il calore scappi da casa, durante i fine settimana invernali, con il caminetto acceso.
posa della canna fumaria
 Posata la canna fumaria ho potuto chiudere la struttura del forno e procedere con ulteriore argilla espansa.
chiusura della struttura del forno

visione d'insieme del forno
Ora non rimane che costruire la cappa (con tavelloni) e intonacare.
intonacatura (fatta fare dai muratori professionisti)
Poi la fase successiva è la posa del piano in marmo e l'imbiancatura.
tinteggiatura
Ma così non mi piaceva affatto...allora ho recuperato delle mattonelle avanzate da altri lavori, le ho tagliate come se fossero dei finti mattoncini e le ho posate attorno alla bocca del forno.
decorazione con finti mattoncini
A me piace decisamente di più così. A parte il disordine che spesso si crea durante le giornate di lavoro.
Ed ora, finalmente, il forno in funzione, pronto a cuocere delle ottime pizze fatte in casa, o delle torte, o arrosti oppure tutto ciò che ci pare. Un'idea: dopo aver cucinato la pizza per cena, il sabato sera, provate a infilare nel forno (quando la temperatura scende sotto i 150 gradi) una pentolona con acqua, fagioli, cotiche, gusti...ve ne ricorderete a pranzo la domenica mattina...una zuppa deliziosa, se condita con pepe sale e olio crudo, accompagnata con del pane. Casereccio, naturalmente. Buon appetito.
il forno c'è...le pizze sono pronte?







giovedì 17 novembre 2016

come cambiare piano

Facile. Usiamo una scala. Magari di legno. Perché mi sembra un bel modo per passare da un piano all'altro in una baita di montagna. Allora si incomincia prendendo ben bene le misure con tutti i dettagli possibili e poi si sceglie un modello realizzabile con i mezzi a propria disposizione.
Ho studiato decine e decine di realizzazioni su internet e sui libri specializzati, per capire le misure ed eventuali tecniche costruttive. Ho interrogato amici dei forum e poi giù a testa bassa con sketch-up per la progettazione.
progettazione della scala
Quasi dimenticavo: la scala ha misure 29cm di pedata e 18cm di alzata il che equivale a 2a+p=65, capisco che sia 1cm di più dei 64 canonici ma avevo dei vincoli strutturali abbastanza rigidi e non volevo fare tre gradini  nel pianerottolo in quanto sarebbero stati troppo stretti e scomodi da percorrere (tipo scala a chiocciola).
Dopo parecchie serate (nottate?) passate al PC ho ottenuto una serie di tavole come quelle illustrate qua di seguito.
esempio di tavola realizzativa

esempio di tavola realizzativa

esempio di tavola realizzativa

esempio di tavola realizzativa

esempio di tavola realizzativa
Terminate le tavole, che mi avrebbero aiutato nella realizzazione, ho acquistato il materiale. In particolare ho utilizzato del lamellare di abete per i cosciali e lamellare di larice per i gradini. La struttura portante del pianerottolo intermedio è stata realizzata con listelli di abete di sezione 10x10.

materiale pronto per la lavorazione
 Il primo intoppo l'ho avuto naturalmente nel momento in cui ho piallato i cosciali per portarli alla misura desiderata. Quelli della rampa lunga proprio non volevano starci nel laboratorio...perché per entrare e uscire dalla pialla a filo serve almeno il doppio della loro lunghezza...e questo spazio proprio non c'era nella mia tana truciolara. Allora? Beh...relativamente semplice...si sposta la combinata e si apre la porta! Le ruote e le porte le hanno inventate per questo...no?

piallatura a spessore dei cosciali
 La lavorazione successiva è stata quella della tenonatura dei gradini, dopo averli portati a misura.

gradini e tenoni
 E, a ruota, è seguita la realizzazione delle mortase sui cosciali. Qui è importante garantire la ripetitività della lavorazione con la massima precisione possibile, quindi ho preventivamente realizzato una dima in MDF, per poter usare una fresetta con cuscinetto. Devo purtroppo fare un commento negativo alla CMT che, sebbene una delle mie marche preferite (l'avrete capito dalla fresatrice), mi ha deluso parecchio nel settore frese a candela. Si crepavano pericolosamente dopo le prime passate...pur andandoci piano con il materiale asportato. Inusabili...una pessima esperienza. Il personale di Bosticco lame (vendita e affilatura lame & c. a Grugliasco, ma vicinissimo a casa mia) dal quale mi servo abitualmente sono stati gentilissimi e mi hanno anche sostituito una (forse due?...non ricordo...sono passati anni) fresa danneggiata. E quelle frese non sono proprio gratis...tutt'altro. Mi dispiace ammetterlo ma sono riuscito a terminare il lavoro solo grazie a una cineseria comprata a Chicago tramite e-bay (correva l'anno 2009, anno più anno meno, ero in trasferta da quelle parti).

dima per mortasatura cosciali

dettaglio mortasatura cosciali

verifica delle quote a lavoro ultimato
 Al termine di ciascuna fase di lavorazione, quando possibile, facevo delle prove di assemblaggio "a secco", tanto per verificare se le nottate passate in compagnia di Sketch-up e i weekend trascorsi in laboratorio avrebbero fatto coincidere le aspettative con i risultati.

prova di montaggio telaio del pianerottolo

prova di montaggio rampa inferiore

prova di montaggio rampa superiore
 Troppo complicato tagliare con precisione, sulla combinata, i gradini triangolari...con il metro, una matita, una guida e la mia robusta sega circolare portatile è stato un gioco da ragazzi.
taglio dei gradini triangolari
 Dopo diversi fine settimana trascorsi in laboratorio è giunto finalmente il momento di mettere a dimora la mia nuova realizzazione. Certo che nei disegni e in uscita dalla combinata è tutto "dritto"...ma quando si ha a che fare con i muri e le realizzazioni in opera che impongono i loro vincoli dimensionali, qualche problema salta sempre fuori. Ma l'avevo previsto, quindi ho cercato di lasciare degli spazi di tolleranza tra la sagoma della scala e gli ingombri esistenti, spazi che ho riempito (dove necessario per i fissaggi) con opportuni spessori.
Devo dire che una delle cose che mi dava maggiori preoccupazioni era il possibile mancato parallelismo (e relativa planarità) dei gradini. Infatti prima di procedere all'assemblaggio finale delle due rampe, ho effettuato una prova di montaggio (è una calibratura, ma dalle nostre parti si dice "presentazione"...si presentano i cosciali per verificare che tutto sia a posto). Le mortase dei cosciali sono in piano...ottimo...si può procedere.
montaggio pianerottolo e "calibratura" dei cosciali inferiori

montaggio pianerottolo e "calibratura" dei cosciali superiori

montaggio pianerottolo e gradini triangolari

montaggio rampa inferiore

scala ultimata
scala ultimata

venerdì 11 novembre 2016

la vita è fatta a scale

Si sa: la vita è fatta a scale. Chi le scende, chi le sale e chi ... le costruisce.
Questo è il mio primo post non tanto perché questa attività sia così importante da meritare il primo posto, ma molto più banalmente perché avevo già la sequenza di foto pronte :-) quindi è decisamente più semplice riuscire a pubblicare il mio primo post in tempi ragionevolmente brevi.
Questa sequenza arriva dal lontano 2007 quando, per la nostra casa di montagna (nelle Valli di Lanzo), arrivò il momento di togliere le assi dalla rampa e mettervi dei bei comodi gradini.
rampa di cemento armato
La rampa (costruita con degli architravi prefabbricati e una colata di calcestruzzo) l'avevo già fatta costruire avendo in mente le misure finali dei gradini. Avrebbero dovuto essere comodi, pertanto mi sono affidato alla "classica" formula 2a+p=64cm, ovvero il doppio dell'alzata sommato alla pedata devono valere circa 64cm. Quindi le pedate saranno di 30cm mentre le alzate di ciascun gradino 17cm. Queste misure sono a lavoro ultimato, pertanto se si posa del materiale sulla pedata (tipo piano in marmo o pietra), occorre considerare lo spessore di questo materiale per l'ultima alzata in cima alla scala, in modo da poter livellare con il pavimento. 
Prima di tutto si devono posizionare le fasce laterali, per sostenere le tavole che daranno la forma ai gradini. Anche se non strettamente necessario, ho aggiunto dei ferri per legare meglio i gradini tra loro.
posa dei fianchi e dei ferri d'armatura
 Sinceramente...la posa delle tavolette per dare forma alla gettata è stata un'incubo...bisognava fare estremamente attenzione a rispettare le misure volute, mantenendo gli inevitabili errori al di sotto di un ragionevole limite...perché tutti i gradini devono avere la stessa misura.
posa delle tavole per la gettata dei gradini
tavole di armatura posate
Una volta posata l'armatura si può gettare in opera il calcestruzzo, dosando opportunamente cemento, sabbia e ghiaia.
gettata in opera del calcestruzzo per la scala
Trascorsi alcuni giorni (una settimana, nel mio caso), abbiamo eliminato l'armatura e rivelato finalmente la scala vera e propria. Funzionale e comoda. Pronta per la posa delle pedate in pietra.
scala ultimata

In un prossimo post...la realizzazione della ringhiera in ferro e legno.